In casi dì emergenza (rapporti non protetti, dimenticanza della pillola, rottura del profilattico) è possibile ricorrere alla “pillola del giorno dopo” o applicare uno I.U.D. (spirale).
La “pillola del giorno dopo” è efficace se assunta entro 3 o 5 gg a seconda del tipo e lo l.U.D., se inserito entro otto giorni.
Entrambi i metodi contraccettivi non hanno efficacia assoluta ed agiscono nella fase di annidamento dell’ovulo eventualmente fecondato.

Lo iud è efficace se inserito entro 8 gg dal rapporto.

LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO

In Italia sono in commercio due tipi di contraccezione d’emergenza: quella che agisce fino a 72 ore (3 giorni) dopo il rapporto, detta pillola del giorno dopo e quella più efficace, in commercio dal 2010, che agisce fino a 120 ore (5 giorni) dopo il rapporto, detta anche pillola dei 5 giorni dopo.

Occorre precisare, innanzitutto, che la pillola del giorno dopo e la pillola dei cinque giorni dopo non sono pillole abortive. La contraccezione d’emergenza, o contraccezione post-coitale, rappresenta una metodica di supporto, dal momento che il suo utilizzo è inteso non come metodo contraccettivo abituale, ma limitato a situazioni a rischio di gravidanza in seguito a un rapporto non adeguatamente protetto, come per esempio:

1) assenza di utilizzo di un metodo contraccettivo;
2) uso scorretto o fallimento di un metodo contraccettivo: rottura o dislocamento del profilattico;
3) dimenticanza di due o più pillole combinate consecutivamente;
4) ritardo dell’assunzione di pillola progestinica contenente levonogestrel o desogestrel;
5) dislocamento o ritardo nell’assunzione o precoce rimozione del cerotto o dell’anello contraccettivo;
6) dislocamento, rottura, lacerazione o precoce rimozione del diaframma o del cappuccio cervicale;
7) errore nel calcolare il periodo fertile;
8) espulsione di dispositivo intrauterino; 
9) fallimento coito interrotto (eiaculazione in vagina o sui genitali esterni);

10) violenza sessuale in assenza di protezione contraccettiva.

Anche se sono ormai entrate nell’uso comune, le definizioni “pillola dei cinque giorni dopo” e “pillola del giorno dopo” non sono corrette, la loro assunzione, difatti, deve avvenire il prima possibile dopo il rapporto “a rischio di gravidanza” e per questo motivo oggi si preferisce usare le definizioni “contraccezione d’emergenza”.

Come agisce?

I due farmaci agiscono spostando l’ovulazione in avanti di qualche giorno, consentendo così al cosiddetto rapporto a rischio di non essere fecondante. Tuttavia mentre la formulazione a base di Levonorgestrel, la pillola che agisce fino a 72 ore dopo il rapporto, non è in grado di bloccare il processo che porta all’ovulazione quando questo sia già iniziato, la nuova pillola, a base di Ulipristal Acetato, è in grado di far slittare l’ovulazione anche quando il processo che porta all’ovulazione è già in corso. In ogni caso vale sempre la regola di assumerla il prima possibile; infatti l’efficacia contraccettiva della pillola dei 5 giorni dopo (quella a base di Ulipristal Acetato), assunta entro le prime 24 dal rapporto a rischio di gravidanza indesiderata, è ben tre volte più efficace della pillola del giorno dopo a base di Levonorgestrel e due volte più efficace se assunta entro 72 ore.

Come si ottiene
Per ottenere una delle due diverse forme di contraccezione di emergenza ormonale non è necessaria la prescrizione del medico, nemmeno per i minorenni, per cui in caso di necessità basta recarsi in farmacia e richiederla, salvo poi la possibilità per tutti di recarsi in consultorio per farsene spiegare utilizzo e comportamento successivo. 
La pillola dei cinque giorni dopo non va assunta se si è già incinta. 

Sebbene siano molto efficaci (dal 95% ad oltre il 99%), non prevengono la gravidanza in ogni circostanza. Se dopo averla assunta si verifica un ritardo di oltre 5 giorni sul proprio ciclo mestruale è necessario fare un test di gravidanza; la tollerabilità della pillola dei cinque giorni dopo e della pillola del giorno dopo è equivalente e sono comunque ben tollerate; agiscono impedendo la fecondazione dell’ovulo, perché sono in grado, a seconda del tipo, di spostare l’ovulazione di qualche giorno prima che inizi il processo che porta all’ovulazione (pillola a 72 ore), o anche dopo il suo inizio (pillola a 120 ore), ma se l’ovulazione è già avvenuta e l’ovulo è stato fecondato, i farmaci non hanno più effetto.

È bene sapere che le pillole contraccettive d’emergenza non sono in alcuna maniera considerabili sostitutive dei metodi contraccettivo comuni, non possono quindi essere usate come contraccettivo abituale; non possono interrompere una gravidanza in atto; non sono efficaci su eventuali rapporti sessuali non protetti avvenuti dopo l’assunzione.

Interazione con altri farmaci

Come per la pillola classicamente intesa, esistono alcuni farmaci che possono interagire con le pillole contraccettive d’emergenza, tra questi:

Alcuni medicinali usati per trattare l’epilessia (fenobarbital, fenitoina, primidone, carbamazepina)
Alcuni medicinali usati per il trattamento delle infezioni da HIV (ritonavir)
Alcuni medicinali per il trattamento di alcune infezioni batteriche (rifabutina, rifampicina, griseofulvina)
Preparazioni a base di piante medicinali contenenti Erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum).

È dunque opportuno, nel caso si abbia bisogno di assumere la contraccezione d’emergenza, fare presente al farmacista l’eventuale uso concomitante di altri farmaci.

Effetti collaterali:
In alcuni casi si possono verificare nausea, vomito e leggera alterazione del ciclo mestruale successivo (anticipo, ritardo, modificazione del flusso).

Controindicazioni:
È sconsigliabile per le donne a rischio di gravidanza extrauterina.
Non esistono attualmente controindicazioni conosciute al proseguimento della gravidanza in caso di insuccesso del metodo (pillola progestinica).

I.U.D.

Si consiglia l’applicazione di un dispositivo intrauterino alle donne che desiderino utilizzare questo metodo in modo continuato e non rimuoverlo alla comparsa della mestruazione. Non devono quindi riscontrarsi le normali controindicazioni all’uso dello I.U.D.: età inferiore ai 25 anni, assenza di precedenti gravidanze, infiammazioni pelviche ecc.
L’applicazione è eseguita dal ginecologo al più presto dopo un rapporto non protetto.